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NaturalMail Nr.17

Nr. 17 -

DIMMI COME GESTICOLI E TI DIRO' CHI SEI (parte diciassettesima)

Avvicinamento al soggetto ( in condizioni di non affollamento dell'ambiente e in assenza di rapporti particolarmente confidenziali all'origine) oltre i 50-60 cm. È estremamente penalizzante. Il fatto che sia molto più penalizzante per il soggetto che per l'operatore (colui che compie consapevolmente l'atto), dimostra quanto conoscenza e volontarietà garantiscano già un notevole scarico tensionale. Allontanarsi oltre i due metri equivale al non esser più registrati dal soggetto come unità, ma come parte dell'ambiente; aumenta enormemente da parte del soggetto la facoltà di dedicare attenzione alle fonti di stimolo sensoriale che appartengono all'ambiente. Si possono produrre opportune microtensioni con questo tipo di atti comunicativi, spingendo le penalizzazioni fino al limite tollerato analogicamente. Non aspettare quindi di ricevere chiari segni di fastidio, ma porre attenzione alle verifiche analogiche ed usare l'allontanamento quale strumento di riduzione tensionale. Ottenuto il flash passare immediatamente ad un altro tipo di comunicazione, adattandosi però alle nuove distanze critiche venutesi a creare nel corso dell'induzione. Nell'ambito della gestualità sono vari i tipi di comportamenti efficaci, possiamo distinguere:
Movimenti spaziali, tipici dei religiosi ed in generale di chi sta gestendo un potenziale nei confronti delle masse; sono movimenti ampi, spesso eseguiti con maggior lentezza rispetto ai gesti di scarico tensionale; vengono eseguiti con una o entrambi le braccia ed eventuali spostamenti del tronco, il viso del trasmittente si mantiene generalmente rivolto un poco al di sopra della fascia cui appartengono gli occhi degli interlocutori. Questi gesti caricano di emotività il messaggio verbale concomitante; tra i loro risvolti penalizzanti sicuramente importante è il fatto che si proiettino in uno spazio estendentesi al di là dell'interlocutore e che lo comprende.
Espressioni eco-posturali i ripetizione degli atti analogici di scarico tensionale dell'interlocutore. Questo comportamento ha l'effetto di bloccare tale scarico, determinando così un forte stato tensionale nell'altro. Potete facilmente verificare che in analogo stato può trovarsi l'interlocutore se gli parlate con uno specchio alle spalle, in modo che possa vedervisi riflesso.
La causa scatenante di tale tensione non viene attribuita all'operatore, purché questi, durante la "ripetizione speculare" non fissi troppo intensamente sia le singole posture, sia gli occhi del soggetto. In tal caso possono avvenire da parte del soggetto due cose entrambe dannose: o il riconoscimento di tali atti, sia pure senza la sicura attribuzione di intenzionalità, oppure la registrazione di un fastidio di cui l'operatore è ritenuto causa. Si tratta , in entrambi i casi, di penalizzazioni analogiche, non subliminali ed al di sopra del livello di tolleranza. La ripetizione speculare difficilmente da sola produce flash ipnotico, il suo ruolo è unicamente quello di bloccare gli scarichi tensionali in atto del soggetto; occorrerà quindi non insistere troppo, per il corto circuito , e far seguire ad essa con immediatezza atti producenti flash con conseguente scarico di tensione. L'accumulo tensionale è sempre una fase intermedia dei processi ipnotici, fase che può essere vissuta dal soggetto nell'arco di psico-secondi o durante tempi anche molto lunghi.
(Dipnosi - la Comunicazione non verbale - Stefano Benemeglio)


Omeopatia

VERRUCHE
Perché il Medico Omeopatico raccomanda di non togliere le verruche fino a quando non diano più sintomi o segni d'attività?

Le verruche rappresentano delle polle d'affioramento di sostanze tossiche solide che l'organismo non è in grado di neutralizzare digerendole.
Sono quindi, contemporaneamente segnale d'allarme, punti d'accumulo e valvola d'eliminazione ed il virus isolabile nella verruca è un agente che sopperisce (parassitismo utile) all'inadeguatezza digestiva dell'ospite.
Per la loro natura, in Medicina Omeopatica, le verruche sono considerate segno di tendenza al deposito tossico solido negli organi interni (Sicosi) o, più semplicemente, di tendenza alla formazione di tumori, negli organi escretori in particolare.
La loro guarigione spontanea o a seguito di trattamento espressivo (quindi non chirurgica o chimica topica) è segno di risoluzione del blocco d'eliminazione.
Spesso, la zona di comparsa della verruca, per le relazioni esterno interno note in Medicina energetica, fornisce anche una precisa indicazione dello squilibrio emozionale (psicologico) che è alla base del disturbo funzionale prima e successivamente organico.
Ecco i motivi per i quali questa piccola lesione non va rimossa alla cieca ed intempestivamente allo stesso modo di come non va chiuso il piccolo foro della valvola della pentola a pressione.
La presenza di questa manifestazione acquista un carattere di particolare importanza in relazione alle caratteristiche costituzionali (Sicotico, prevalenza Carbonica, Carbo fosforica) e risentirà quindi delle cure Omeopatiche di terreno col simillimum.
(Paolo Dr. Mosconi - Medico Omeopatico -)


IL RISCATTO DI ADAMO

DEPRESSIONE ED EVOLUZIONE

Una persona passa attraverso diverse fasi sia quando è in fin di vita per una malattia, sia quando accade qualcosa che costringe ad un cambiamento radicale. La dottoressa Elisabeth Kubler Ross ha definito molto bene queste fasi che sono: -shock -rifiuto -rivolta, collera e rabbia -contrattazione -depressione -accettazione.
Ma non è necessario essere fisicamente in fin di vita per vivere questi stadi. Infatti quando ci arriva un'esperienza difficile e dolorosa viviamo lo shock, possiamo rifiutare il cambiamento che essa ci impone, possiamo provare rabbia o entrare in depressione. Non si tratta qui di una depressione da malattia, ma di lutto. La persona deve fare un lutto o parecchi lutti contemporaneamente. Solo dopo tutti questi stadi e i cambiamenti che hanno determinato, arriva l'accettazione. Questi stadi costituiscono il processo della trasmutazione di un avvenimento, sono le tappe di un lavoro alchemico che si attua in noi. La nostra vita è un succedersi di avvenimenti. A volte ne arriva uno dirompente, che impone una trasformazione profonda e radicale. Solo quando abbiamo concluso questa trasformazione, e quindi ci siamo trasmutati, l'avvenimento può dare il suo dono: una più grande consapevolezza.
Attualmente molte persone stanno vivendo una depressione di crescita. Queste persone hanno bisogno di fare un lavoro su loro stesse per comprendere quale cambiamento la loro anima sta richiedendo e per riuscire ad allineare la loro vita alla nuova energia che avvertono in se stessi. La parte più profonda in questo momento chiede di essere riconosciuta e vuole trovare spazio nell'espressione della persona. Quando la persona ha conquistato questa consapevolezza allora può iniziare una nuova vita a un nuovo livello.
In questi tempi di grande mutamento, tutti possono trovarsi a vivere questa depressione e a fare i conti con questa nuova energia che spinge interiormente e obbliga a cambiare gli schemi inutili. Chi vive questo momento difficile ha bisogno di aiuto e di ascolto per capire il senso di ciò che sta vivendo. In queste situazioni vengono messe alla luce le zone in ombra, i nostri aspetti nascosti. Tante persone che seguono un percorso spirituale, lavorano sempre con la Luce e non vogliono vedere e riconoscere la loro ombra. Hanno paura. Pensano che la spiritualità è solo amore e luce. In realtà, per vivere davvero la spiritualità, dobbiamo diventare consapevoli che questa luce e questo amore, prima o dopo, ci spingeranno ad entrare nella nostra terra profonda per scoprire una materia ancora brutta, una materia da trasmutare, affinché tutto l'Essere possa dare i suoi frutti e i suoi tesori. E' così che possiamo trasformare l'odio in oro. E' importante incontrare tutti questi aspetti che in un primo momento ci possono sembrare negativi, ma che dopo la trasformazione apportano grandi doni. E' bello osare affrontare, amare, accogliere e illuminare queste parti d'ombra.
(Federica D.ssa Calanca - psicologa -)

VIVERE MEGLIO


ECHINACEA: LA SCOPERTA DELL'ACQUA CALDA!!???
(dedicato agli irriducibili allopati a senso unico)

Nel mese di maggio 2001, si è svolto il congresso annuale di buiatria (la scienza che si occupa delle terapie dei bovini), che in genere raccoglie le esperienze in materia di diagnostica, terapia dei bovini, attraverso l'apporto di ricerche nazionali ed internazionali, con la grande partecipazione delle università e centri di ricerca collegati e di liberi professionisti del settore.
Sono occasioni di scambio di idee e approcci sempre più aggiornati per ottimizzare l'allevamento intensivo dei bovini,come fonte di approvvigionamento fondamentale per l'alimentazione umana.
Da qualche anno sono entrate " dalla porta di servizio",anche alcune indicazioni per lavori e sperimentazioni con terapie non convenzionali,suscitando come sempre, lo scetticismo,dei baroni universitari e la intraprendenza degli sperimentatori,nella speranza di aprire nuove strade verso un allevamento meno dipendente dal chimico a vantaggio del prodotto terapeutico naturale.
Ho partecipato indirettamente ad una di queste sperimentazioni,di cui riporto,per maggior dettaglio la versione completa pubblicata dalla società italiana di buiatria,attraverso gli atti del convegno.
Si è voluto sperimentare l'efficacia di un estratto a base di echinacea purpurea angustifoglia sull'attività a livello biochimico nei riguardi dei sistemi di difesa degli animali, cioè si è voluto verificare in laboratorio come questo polisaccaride (termine improprio utilizzato per dare una parvenza scientifica convenzionale al prodotto), possa intervenire sulle cellule del sistema immunitario, favorendo una miglior risposta positiva delle difese naturali dei bovini.
I criteri della prova sono stati molto rigidi, rispettando i protocolli ufficiali,per non dare adito a false interpretazioni,ma il risultato è stato comunque evidente.
Quello che mi lascia perplesso è la mancanza di informazione su tanti altri studi che sono stati fatti in precedenza,su questo rimedio naturale,ignorati o poco considerati nella loro importanza pratica.
Si dice che:…..(in carattere grassetto si riportano alcune frasi testuali della pubblicazione)
I dati di laboratorio indicano un'attività immunostimolante indotta dal prodotto, circoscritta alla componente cellulo-mediata cosi come espressa dalla valutazione comparativa dell'indice di sensibilità linfocitaria, dopo stimolazione con concanavalina A, degli animali sottoposti a trattamento rispetto a quelli non.
Si giustifica questa ricerca a seguito della sempre minor resistenza degli animali che si vuole fronteggiare pensando sempre a vaccinazioni contro…..
Numerose malattie trovano nella vaccinazione la razionale risposta volta a contenere l'azione di patogeni specifici. Tuttavia l'intervento vaccinale trova il suo limite nell'azione circoscritta alla valenza prevista dal presidio immunizzante, alla possibile interferenza da parte di anticorpi passivi, di origine materna nonché al verificarsi di stati immunodepressivi evocati dai fattori di cui in precedenza.
In considerazione di ciò assume crescente interesse l'impiego di presidi ad attività immunostimolante o immunomodulatrice, da utilizzare durante fasi critiche del ciclo produttivo. L'intervento farmacologico volto alla stimolazione del complesso cellulare che reagisce non specificamente nella "prima linea" di difesa prende il nome di paraimmunizzazione (3). Le sostanze capaci di evocare immunomodulazione o paraimmunità sono state di concerto definite come immunomodulatori o induttori di paraimmunità.
Per quanto attiene alla classificazione di detti presìdi, questa, più che dal sito d'azione, viene piuttosto informata dalla relativa origine. Si parla pertanto d'immunomodulatori biologici (batteri e loro prodotti, estratti di lieviti, virus, parapox in particolare, prodotti fisiologici regolatori) e chimici (levamisolo, isoprinosina, avridina, azimexone, poliribonucleotidi sintetici) (9). Nel contesto degli immunomodulatori biologici trovano collocazione sostanze d'origine vegetale, e in particolare polisaccaridi da piante diverse.
Scopo del presente studio è di valutare l'attività immunostimolante nella specie bovina di un prodotto a base di frazioni polisaccaridiche d'origine vegetale.

Nella pubblicazione sono compresi anche tutti i vari passaggi dei protocolli sperimentali, con la tabella riassuntiva dei risultati ottenuti, valori e parametri matematici, che servono come ulteriore conferma allo scienziato per dimostrare quello che vuole postulare.
La conclusione, seppur molto velatamente ammessa, è a favore di un miglioramento, anche dal punto di vista biochimico, dei meccanismi immunitari come risposta al trattamento fitoterapico.
Detto ciò, la valutazione statistica dei dati da noi acquisiti starebbe ad indicare un'attività immunostimolante aspecifica del trattamento in parola rivolta in particolare verso l'immunità cellulo?mediata. In effetti, i risultati relativi agli indici di sensibilità linfocitaria dopo stimolazione aspecifica indicano una differenza significativa nei gruppi sottoposti al trattamento rispetto a quelli non trattati. Detto effetto sembra, tuttavia, esaurirsi nell'arco di 20 giorni dal termine del trattamento stesso.
Al contrario, non sono state rilevate modificazioni di rilievo riportabili al trattamento nei riguardi degli altri parametri considerati, in particolare quelli inerenti ai titoli sierologici medi ottenuti dopo vaccinazione con presìdi inattivato e vivo attenuato verso BHV?1.
A questo proposito, è tuttavia da osservare come, nel corso del 2° prelievo (eseguito dopo 20 giorni dal termine del trattamento), gli animali sottoposti a trattamento?vaccinazione con presidio inattivato (gruppo D2°) mantengano un indice di sensibilità linfocitaria medio superiore rispetto agli animali non trattati (gruppi A2°, B2° e C2°) ma anche a quelli trattati?vaccinati con presidio vivo?attenuato (gruppo E2°) ed a quelli trattati non vaccinati (gruppo F2°).
A giustificazione di quanto precede potrebbe essere invocata l'attività immunostimolante aspecifica riconducibile alla componente adjuvante presente nel solo vaccino inattivato. Detta azione sarebbe evocativa di una sorta di rafforzamento dell'immunità cellulo?mediata aspecifica indotta dal trattamento, che in assenza di vaccinazione tenderebbe ad esaurirsi.
A conclusione si ritiene che, come già indicato in letteratura (1, 4), l'intervento con prodotti dotati d'attività immunostimolante possa rappresentare un possibile sostegno farmacologico atto a contrastare l'insorgenza di stati patologici, in particolare attraverso la stimolazione della prima linea di difesa organica verso gli aggressori microbici. Ciò non deve comunque essere ritenuto strumento succedaneo ma coadiuvante dell'impiego d'interventi immunizzanti specifici.
In questo senso l'utilizzo di presidi d'origine vegetale, dotati d'elevata biocompatibilità e possibilità di somministrazione orale con la dieta, richiede adeguata attenzione. Al riguardo, riteniamo comunque indispensabile procedere nella validazione preliminare dei diversi prodotti e dei relativi protocolli d'intervento attraverso un corretto supporto sperimentale.

Vorrei muovere un'osservazione a questo lavoro, per una ragione molto semplice, l'echinacea, non si può definire un polisaccaride, perché la sua attività non è dovuta a quello zucchero o quant'altro, ma alla sua azione in toto.
Questi ricercatori ignorano completamente, che in fitoterapia non si può parlare di singole componenti chimiche delle piante, che una volta riprodotte in laboratorio, ci danno lo stesso risultato terapeutico: questo è il grosso limite dell'industria chimica farmaceutica, l'azione dell'echinacea e di tutte le altre piante utilizzate è legata all'integrità del vegetale, cioè al fitocomplesso, non ad una singola molecola; sarebbe come noi pretendessimo che la foglia svolgesse la sua funzione clorofilliana, anche se staccata dalla pianta, questo non può avvenire se non per tempi limitati, perché la foglia è parte fondamentale di una pianta.

Chi utilizza da anni la fitoterapia in zootecnia (come il sottoscritto), conosce molto bene i benefici dell'echinacea e continua ad utilizzarla insieme a tanti altri fitocomplessi, perché gli animali rispondono con le loro difese e guariscono, quindi questa ricerca sponsorizzata dalle università, non fa altro che confermare, se ve ne fosse stato bisogno, l'utilità del rimedio fitoterapico, come possibile alternativa all'antibiotico a larga mano e alla vaccinazione a più non posso, contro tutti.
(Vignoli Francesco - Veterinario in Castelfranco Emilia)
(Potrete trovare gli Atti del Congresso cliccando Rubriche Vivere meglio)

PULCE NELL'ORECCHIO
Sono interessato a conoscere persona o persone per scambio di opinioni con età superiore ai 500 (cinquecento) anni. Assicuro la più assoluta riservatezza. Contattare a mezzo e-mail info@naturalmail.com indicando in oggetto la sigla G.C.C.
Astenersi giocherelloni e perditempo.
(Marco Mosconi - R.E.)

LEGGENDO, LEGGENDO………………….

Il titolo che vi passo questa volta è una vera chicca, anche se un po' costosa, specialmente per gli appassionati di Omeopatia e di memoria dell'acqua (chissà se qualcuno si ricorda la feroce polemica contro il dr.Beneviste assertore della memoria dell'acqua). Guardate bene le foto e ricordatevi che il nostro corpo è composto per oltre il 90% di acqua. Se qualcuno volesse dire la sua e andare anche oltre può utilizzare il forum del nostro sito. Grazie anticipate a chiunque ci farà conoscere il suo parere.

Messages from Water
Dr. Masaru Emoto/I.H.M. General Research Institute
Hado Kyoikusha Co., Ltd

Richiedere a:
Bridge s.a.s.
V. Rialto n°13, 35122 Padova
Tel. N° 049/651808
Fax 8762413
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