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Lingua e Omeopatia
La lingua e l'Omeopatia.
L'uomo occidentale, normalmente, non si rende conto di come
il suo mondo razionale poggi su delle fondamenta limitate
concettualmente, soprattutto in certi campi e come questo
limite si trasferisca dai concetti alla lingua e viceversa.
È necessario rendersi conto che esistono solo i concetti
che possono essere espressi efficientemente e precisamente,
viceversa quello che rimane è solamente un'immagine
dipendente dalla mente (fantasia, conoscenza) di chi ascolta,
che per quanto colta e attenta, dovrà compiere un ulteriore
sforzo di apprendimento per avvicinarsi al concetto veramente
espresso. Una delle problematiche più importanti e
al contempo più sottovalutate e trascurate è
quella della lingua. Questa è una di quelle ovvietà
assolutamente fondamentali che come tutte le ovvietà
è generatrice latente di ignoranza e confusione.
Per esprimere, nominare, descrivere, definire un determinato
oggetto o concetto è necessario utilizzare dei termini.
Il significato che l'uditore attribuisce a questi termini
condiziona la sua capacità di comprensione dell'oggetto
o del concetto.
Il significato che la lingua attribuisce a questi termini
condiziona la comprensione dell'uditore, e la possibilità
di espressione dell'oratore.
Quindi esistono due fattori che possono incidere sulla comprensione:
l'ignoranza della lingua da parte dell'uditore
l'assenza di termini univoci e ben definiti nella lingua
Il primo punto è di facile soluzione e comunque non
ci riguarda.
Il secondo punto invece è fondamentale per tutti, eruditi
e non.
La lingua è uno strumento per comunicare. Ogni parola
è uno strumento di descrizione e comprensione. Se lo
strumento non è preciso la descrizione e la comprensione
non saranno precise.
L'oratore non può prescindere da queste realtà.
Quando l'obiettivo dell'oratore è quello di trasmettere
concetti e oggetti che non trovano termini univoci, ben definiti
nella lingua corrente, è costretto ad utilizzare più
parole per riuscire a raggiungere il suo obiettivo.
È possibile utilizzare efficacemente questo procedimento
quando gli oggetti e concetti da descrivere sono molto limitati,
e le loro caratteristiche sono comunque definibili con termini
univoci e chiari, quindi la composizione delle parole risulta
essere una somma d'addendi che porta al risultato che si vuole
ottenere.
Se non esistono termini univoci e chiari per i concetti e
oggetti, o parti di questi, che l'oratore vuole esprimere,
questa somma non porterà mai al risultato cercato.
Nella definizione e comprensione dell'Omeopatia accade proprio
questo.
L'assenza di termini propri ed esclusivi dell'Omeopatia, univoci
e chiari, impedisce la comprensione dell'Omeopatia in tutti
i suoi aspetti fondamentali.
Gli aspetti fondamentali dell'Omeopatia non possono essere
presi singolarmente perché sono tutti legati uno all'altro,
così come in Omeopatia qualsiasi cosa accade all'uomo
in uno dei suoi aspetti, è concepita olisticamente.
Ad oggi nella lingua italiana non esistono termini precisi
che esprimano inequivocabilmente ed esattamente i concetti
propri, specifici e meno specifici, dell'Omeopatia.
Innanzi tutto bisogna distinguere l'etimologia di un termine
dal suo attuale e quindi reale significato.
Per esempio oggi il termine -medicina- non ha nulla
d'attinente con l'Omeopatia, nemmeno specificandolo con -omeopatica-
perché il risultato che si ottiene, -medicina omeopatica-,
significa:
Scienza che si occupa dello studio delle
malattie e dei rimedi atti a prevenirle o a curarle
con un metodo terapeutico consistente
[nel curare un ammalato con] _nell'uso di_ rimedi omeopatici.
(Vedi definizioni sotto riportate.)
Come potete vedere, il punto di vista espresso pone come obiettivo
la risoluzione delle malattie e non quello di ripristinare
la salute dell'uomo considerando la globalità della
sua condizione.
E per chi non ne fosse a conoscenza sono due cose estremamente
diverse.
Questa confusione imprescindibile inizia anche con l'uso del
termine -malattia- da parte degli stessi fondatori dell'Omeopatia
per indicare due concetti ben diversi.
Hahnemann e Kent cercarono di spiegare bene cosa s'intendesse
per malattia in Omeopatia ma senza preoccuparsi della lingua.
Essi presupponevano che sarebbe stato il loro concetto di
malattia a prevalere e non quello allopatico per questo non
si posero nemmeno il problema.
Hahnemann per -malattia- intendeva il "male della Forza
Vitale" [§6-7, dell'Organon] unitamente a "..l'insieme
dei sintomi, da essa determinati nell'organismo.. " [§16,
dell'Organon].
Egli voleva dare al termine malattia una definizione che oggi
non ha: "
tutto l'assieme dei segni percepibili
e dei disturbi della malattia
" unitamente alla
"..alterazione intima della forza vitale, che costituisce
la base del male, ossia la malattia nella sua totalità
."
[§17, dell'Organon]. (Consigliamo anche la lettura dei
paragrafi: §9,§11-15.)
La totalità, l'insieme delle due parti materiale ed
energetica, e soprattutto la parte energetica, riguardante
la Forza Vitale, non sono presenti oggi nel significato del
termine -malattia-. Non solo, ma anche la definizione di:
"..totalità dei segni percepibili e disturbi..
" non fa parte di questo vocabolo, perché il concetto
di "totalità" in Omeopatia si riferisce al
malato, all'uomo nella sua interezza (olismo), mentre in Allopatia
solo alla malattia diagnosticata.
Questi sono punti fondamentali della filosofia omeopatica,
non se ne può prescindere se non cadendo nel suo opposto:
l'Allopatia.
Oggi il termine -malattia- non comprende, nel modo più
assoluto, questo tipo di definizione, e la filosofia a cui
associare il suo significato attuale è tutt'altro che
omeopatica.
Hahnemann stesso, sottovalutando quest'aspetto, utilizzava
il termine -malattia- per indicare sia la definizione allopatica
che quella omeopatica.
Questa confusione sul significato di -malattia- si ripercuote
su tutti i vocaboli che vengono normalmente utilizzati per
descrivere i vari momenti dell'attività dell' Omeopata.
L'uso di un unico vocabolo per indicare due concetti essenzialmente
opposti o molto diversi tra loro fu ripetuto anche con altri
termini quali -diagnosi-, -prognosi-,-guarigione-, ecc
Kent non contribuì a risolvere il problema, e la lingua
venne sempre più permeata dai concetti della medicina
allopatica, essendo questa ad avere la maggiore diffusione.
I termini di -diagnosi-, -Omeopatia- (!!!), -prognosi-, ecc
sono entrati nella lingua comune con il significato che troviamo
sul vocabolario, e cioè con il significato che gli
attribuisce la medicina allopatica.
Questi termini sono quindi ormai pertinenti all'Allopatia,
ogni volta che sono pronunciati e ascoltati si afferma una
visione dell'uomo e della vita che è opposta a quella
dell'Omeopatia.
I valori che essi richiamano allontanano le persone dai principi
omeopatici ed energetici.
L'Omeopatia non potrà altro che subire danni dalla
mancanza di vocaboli chiari, appropriati, ed univoci.
L'Omeopatia non avrà mai vera dignità finché
sarà suddita della lingua e dei concetti dell'Allopatia.
(Marcello Mosconi - Omeopata -)
Fonte: MEDICINA e BIOLOGIA - Medicine & Biology
Dizionario Enciclopedico di Scienze Mediche e Biologiche e
di Biotecnologie; di Giovanni Delfino, Eudes Lanciotti, Gianfranco
Liguri, Massimo Stefani; 1997, Bologna, Zanichelli
editore
malattia
[lat. male habitum = in cattivo stato]
disease, illness, sickness
Alterazione patologica delle normali condizioni organiche
di un animale o di un vegetale con compromissione delle funzioni
vitali. La malattia può manifestarsi con segni clinici
evidenti o in forma subclinica, ed essere diagnosticata sulla
base dei sintomi clinici, delle indagini di laboratorio, o
in base all'eziologia e alla sede anatomica danneggiata. Le
malattie possono essere distinte in base al decorso clinico
in acute (decorso rapido), croniche (decorso lento), subacute.
La malattia può essere dovuta a cause sconosciute,
o essere determinata da disturbi metabolici, da difetti congeniti
ed ereditari, da processi degenerativi, da lesioni, da agenti
tossici e infettivi
medicina
[lat. medicinus = pertinente all'arte di curare]
1 medicinal, medicine, medicant
Medicamento, medicinale, farmaco.
2 medicine
Scienza che si occupa dello studio delle malattie e dei rimedi
atti a prevenirle o a curarle.
Omeopatia
[omeo-; -patia]
homeopathy, hahnemannism
Metodo terapeutico consistente nel curare un ammalato con
dosi infinitesimali di sostanze che, se somministrate ad alte
dosi a una persona sana, provocano la malattia
che si vuole debellare.
Vedi anche: allopatia
Sinonimi: medicina
omeopatica
allopatia
[allo-; -patia]
allopathy
Trattamento terapeutico che fa uso di rimedi che producono
nell'organismo reazioni diverse da quelle provocate dalla
malattia. Si oppone a Omeopatia.
diagnosi
[dia-; gr. gnosis = discernimento]
diagnosis, diacrisis
Determinazione della natura di uno stato morboso acquisita
attraverso l'osservazione, l'anamnesi e la sintomatologia
del paziente, oltreché con i risultati di indagini
strumentali e di analisi di laboratorio.
Sinonimi: diacrisi
Vedi anche: sindrome
Sinonimi: morbo
prognosi
[pro-; gr. gnosis = conoscenza]
prognosis
Giudizio clinico sull'evoluzione e sull'esito di una malattia,
nonché sul tempo necessario per la guarigione.
Lingua
Sistema grammaticale e lessicale per mezzo del quale gli appartenenti
ad una comunità comunicano tra loro;
Modo di esprimersi proprio di un ambiente, di un mestiere,
di una scienza, di uno scrittore: la lingua dei medici, ecc.
Linguaggio
Capacità peculiare della specie umana di comunicare
per mezzo di un sistema di segni vocali che mette in gioco
una tecnica fisiologica complessa la quali presuppone l'esistenza
di una funzione simbolica e di centri nervosi geneticamente
specializzati.Particolare modo di parlare di determinati individui
e ambienti: linguaggio scientifico, ecc.
Mosconi Marcello Omeopata
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