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Vivere meglio
La situazione attuale dei suoli in agricoltura…
La situazione attuale
dei suoli in agricoltura, interventi effettuati per modificarla
e risultati conseguiti.
I suoli ad uso agricolo presentano attualmente
queste caratteristiche:
Scarsissima presenza di humus
Impossibilità di ripristinare
in quanto il mercato non offre humus di qualità se
non in misura trascurabile.
Progressiva diminuzione per mineralizzazione
del già scarso humus esistente e conseguente riduzione
dell'attività microbiologica agronomicamente utile.
Necessità di incrementare
la somministrazione di concimi chimici perché si
riduce sempre più il coefficiente di utilizzazione.
In queste condizioni le piante crescono
in un ambiente squilibrato che determina una riduzione della
capacità fotosintetica, ciò comporta anche
una minore capacità di trasformare l'anidride carbonica
in biomassa.
La diminuzione della capacità fotosintetica comporta
anche una riduzione dell'efficienza e dell'efficacia del
sistema di autodifesa.
Le piante risentono fortemente degli stress idrici e termici
e vanno facilmente soggette alle più disparate fitopatie
e/o diventano preda degli insetti litofagi.
Necessità di ricorrere a fitofarmaci
sempre più sofisticati e in quantità maggiore
per salvare i raccolti. Conseguente incremento di rischi
per gli operatori agricoli e per l'ecosistema.
Raccolti potenzialmente sempre più veicolo di residui
dei prodotti di decadimento dei fitofarmaci e qualitativamente
sempre più scadenti, scarsamente conservabili, poveri
di sapore, di vitamine, di zuccheri, ecc.
Inevitabili ripercussioni negative sulla nutrizione animale
e specialmente umana che è al vertice della catena
alimentare.
E' possibile avviare un ripristino duraturo
dell'humus nei suoli?
Questo obiettivo è raggiungibile solo e soltanto
se viene bioleborata in modo corretto l'enorme quantità
di sostanza organica che quotidianamente finisce in discarica
o negli inceneritori.
Questi sistemi spezzano il ciclo della sostanza organica
che anziché ritornare al suolo da dove proviene viene
seppellita in discarica o distrutta negli inceneritori.
Gli inceneritori oltre a distruggere i
preziosi precursori dell'humus produrranno sempre e comunque
enormi quantità di anidride carbonica per quanto
sia sofisticato ed efficiente il sistema di trattamento
dei fumi. Anche se nell'inceneritore si produce energia
elettrica il bilancio energetico è sempre negativo
perché non si tiene mai conto del costo energetico
sostenuto per realizzare gli impianti e per la loro manutenzione.
L'inceneritore è nella realtà una macchina
che consuma energia per distruggere la preziosa energia
solare accumulata attraverso la fotosintesi nella sostanza
organica. A questo si aggiunga che le ceneri devono essere
conferite in discarica. Questo sistema oltre ad essere il
più costoso sistema di smaltimento dei rifiuti non
fa altro che trasferire dal suolo all'atmosfera il potenziale
inquinante dei residui biodegradabili.
Solo una corretta biostabilizzazione della sostanza organica
attraverso un rigoroso controllo dei processi fermentativi
consente di ottenere un ammendante esente da fitotossicità,
privo di odori e ricco di humus.
Attualmente dagli impianti di compostaggio escono prodotti
poco stabili che, se dati in quantità notevole per
unità di superficie, possono creare situazioni di
pericolo di inquinamento delle falde sottostanti e per le
acque superficiali a causa dell'elevata quantità
di lisato che rilasciano quando vengono a contatto con l'acqua
di irrigazione o piovana.
A fronte di queste considerazioni abbiamo provveduto a:
somministrare al suolo e alle piante estratti cellulari
e principi attivi dell'humus che sviluppano una grande superficie
di contatto e quindi di azione; compensare progressivamente
gli squilibri determinati dalla carenza di humus per tutto
il periodo di somministrazione ( il rimedio è molto
efficace ma temporaneo) ridurre la somministrazione di concimi
chimici dal 30 fino al 75% perché aumenta il coefficiente
di utilizzazione; abbiamo creato così le condizioni
per una nutrizione completa, equilibrata e modulata nel
tempo evitando gli stress da eccessi e carenza; in queste
condizioni la pianta incrementa di almeno il 100% la fotosintesi
e ciò permette alle piante di sviluppare un sistema
di autodifesa molto efficace ed efficiente;
le piante risentono in misura molto ridotta per gli stress
idrici e termici e sono in grado di opporsi alle fitopatie
e agli attacchi dei litofagi sviluppando dispositivi di
difesa attivi e passivi;
il generale irrobustimento delle piante, in caso di necessità,
consente di ricorrere a mezzi di difesa più biocompatibili,
più facilmente biodegradabili, molto meno pericolosi
per gli operatori e in quantità inferiore rispetto
alle colture che non ricevono questo trattamento permettendo
così di avere raccolti praticamente esenti da residui
di decadimento dei fitofarmaci e di qualità molto
elevata, ricchi di sapore con maggiori contenuti in sali
minerali, vitamine e zuccheri con possibilità di
conservazione migliore e per tempi maggiori anche fuori
dal frigorifero.
Sono facilmente comprensibili i vantaggi
per la salute umana che possa contare su un'alimentazione
priva di residui chimici e ricca di quei principi nutritivi
che sempre più spesso devono essere surrogati con
integratori alimentari o prodotti farmaceutici.
(Luigi De Ales - Responsabile tecnico B.E.A. Srl - bea@omniway.sm
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