Nr. 32
OMEOPATIA
Quando
un politico invece di rappresentare gli interessi dei cittadini
rappresenta gli interessi della Federfarma fa esattamente
come il Ministro
Sirchia, che rammentiamo era quello che aveva ventilato
l'acquisto di 4 o 5 milioni dosi di vaccino antivaiolo subito
dopo l'11 settembre.
Ricordatevi
anche le gags dell'antrace.
Dov'è
andato a finire l'antrace?
E' rientrato
nei laboratori della Cia da dove era uscito in permesso
premio.
Cari lettori
quante panzane ci vengono continuamente rifilate come verità
assolute e scientifiche (ci viene da ridere quando li vediamo
rotolarsi nella loro scientifica ignoranza).
E non sarebbe
grave se non ci andasse di mezzo la nostra salute e quella
soprattutto dei nostri figli.
Lettera aperta a Sirchia sull'
Omeopatia
Caro
Signor Ministro,
è dal giorno del suo insediamento che il mondo dell'omeopatia
ha chiesto un incontro per illustrarle le problematiche
di medici, pazienti e operatori. Lei, a differenza dei Ministri
che hanno avuto la responsabilità della Salute, si
rifiuta di incontrarci nonostante le ripetute richieste
da parte nostra. Siamo estremamente preoccupati perché
sembra farsi strada una realtà poco rassicurante
per i nove milioni d'Italiani che negli ultimi tre anni
hanno utilizzato anche i rimedi omeopatici per curarsi,
secondo una ricerca dell'ISTAT: ossia l'introduzione di
una medicina di Stato in cui vengono negati tre principi
fondamentali:
1)
la libertà di scienza e di ricerca;
2)
la libertà terapeutica del medico;
3)
il diritto d'autodeterminazione del paziente.
Lei
accusa all'omeopatia di non fare sperimentazione, mentre
contestualmente stanno arrivando comunicazioni di tagli
ai fondi stanziati proprio per la ricerca senza menzionare
l'introduzione dei livelli essenziali d'assistenza (LEA)
che "passano" alle Regioni il carico di molte
cure precedentemente a carico del Ssn. Si avranno così
cittadini che potranno fruire di questi servizi, grazie
ad una amministrazione degli enti regionali oculata, mentre
altri saranno penalizzati d il risultato finale dei LEA
sarà semplicemente quello di accentuare le sperequazioni
e i divari tra i cittadini. Del resto non è un caso
che nell'elenco da lei fornito sulle priorità del
suo mandato la libertà di scelta sia collocata al
nono posto, sui dieci punti
citati. Il primo punto cita il diritto dei cittadini alla
salute, ma quale, forse quella di Stato?
Per
quanto riguarda l settore produttivo l'attuale atteggiamento
del Ministero è fortemente penalizzante e rischia
di far scomparire le aziende italiane non solo dal mercato
interno, ma anche da quelli esteri più promettenti
a vantaggio degli altri Paesi europei. Noi non le chiediamo
di diventare favorevole all'omeopatia, ma di regolamentare
il settore produttivo
secondo le caratteristiche e le esigenze che le sono proprie,
così come richiesto dalla Direttiva UE e dalla legge
italiana
Un altro punto sul quale è stato più
volte chiesto una risposta riguarda le procedure relative
alla registrazione di nuovi medicinali omeopatici. Numerose
aziende nazionali hanno depositato dossier tecnici di registrazione
senza che essi siano giunti alla conclusione del loro iter
amministrativo Il perdurare di questa situazione va a detrimento
dell'industria, del suo sviluppo e blocca ogni possibilità
di espansione anche all'estero
Infine si è ripetutamente
chiesto al Ministero della Salute
di istituire una Commissione permanente sull'omeopatia,
composta, oltre ch da funzionari del Ministero, da tecnici
del settore, rappresentanti delle aziende, farmacisti e
medici esperti in omeopatia
Caro
signor Ministro vorremmo spiegarle tutte queste problematiche
in un incontro e non capiamo perché il suo atteggiamento
evidenzi un ostracismo così netto che è peculiare
solo del nostro Paese fra tutti i paesi dell'Unione Europea.
Coloro che utilizzano i rimedi omeopatici, che sono comunque
prescritti da medici, sono consumatori che, secondo una
ricerca Doxa, hanno un atteggiamento maturo, consapevole
e non fanatico; sono in grado di discernere a chi rivolgersi
sulla base dei disturbi di cui soffrono e, comunque, sono
arrivati a questa scelta terapeutica dopo aver provato l'allopatia.
Gli operatori del settore rappresentano una realtà
industriale composta da aziende di medio piccole dimensioni
sia italiane che straniere, per un fatturato complessivo
di 122,6 milioni di €uro con prodotti rivolti a 12.000
medici prescrittori per un totale di 9 milioni di pazienti
che a questo punto non si sentono tutelati né rappresentati
da lei.
Dr.
Valentino Corradi dell'Acqua, presidente ANIPRO
Prof.
Paolo Bellavite; associato di Patol. Gen. Univ. Di Verona
Prof.
Emilio Minelli, Centro Studi OMS, UNIV. di Milano
Omeopatia? Non è effetto
placebo
L'Omeopatia
è un universo in continua espansione ma l'efficacia
terapeutica dei suoi farmaci è sempre messa in discussione
(come dimostra la polemica tra il ministro e l'Anipro, l'associazione
dei produttori di rimedi omeopatici), nonostante venga utilizzata
da milioni di italiani. Nei suoi 200 anni di storia la disciplina
fondata da Hahemann ha prodotto moltissimi lavori che sembrano
confermare l'efficacia terapeutica, ma purtroppo la maggioranza
di questi è stata sviluppata senza seguire gli standard
metodologici propri della ricerca farmacologia.
Ecco perché la Guna, in collaborazione con l'Associazione
Medica Italiana di Omotossicologia ha condotto un lungo
lavoro di analisi sulla vasta bibliografia esistente in
omeopatia, selezionando quei lavori che rispetterebbero
in modo rigoroso i criteri e le metodologie scientifiche.
Il tutto è pubblicato nel volume edito da Guna "Omeopatia:
gli studi scientifici che ne provano l'efficacia",
presentato da Alessandro Pizzocaro presidente della Guna,
Lionello Dilani, direttore scientifico della rivista "La
medicina biologica" che raggiunge 25.000 medici e coordinatore
ella ricerca svolta, Eugenio Riva Sanseverino, Ordinario
di fisiologia umana all'Università di Bologna.
Sono
stati messi in evidenza gli studi che confrontano, l'efficacia
dei medicinali omeopatici verso quelli allopatici utilizzati
abitualmente nelle medesime patologie e i risultati, secondo
gli autori, sarebbero di grande valenza scientifica, sanitaria
e sociale. Risulterebbe dimostrato che l'efficacia degli
omeopatici non è dovuta al "mitico" placebo,
che generalmente il loro effetto è quanto meno sovrapponibile
a quello dei farmaci allopatici di riferimento usati per
le stesse patologie.
Rari
gli effetti collaterali dei medicinali, peraltro meno costosi.
(Salute n° 311 del 04/04/02 a cura di Letizia Michelozzi)
L'angolo del Radionico
Quando il cervello non funziona
Con
l'avanzare dell'età degli esseri umani il cervello
sembra perdere colpi, la memoria peggiora, si perde la lucidità
e tutto questo sembra inevitabile.
A
tal punto che la persona che transita nei pressi della maturità,
accetta di buon grado questa perdita di funzionalità,
con la speranza in cuor suo che l'avanzamento di questo
stato sia il più lento possibile.
Ognuno
di noi è a conoscenza di casi di vecchiaia assai
poco dignitosa, della quale si dà generalmente per
responsabile il morbo d'Alzheimer oppure l'arteriosclerosi.
Ognuno
di noi si augurerebbe di diventare un simpatico e arzillo
vecchietto, ma per accattivarci questa possibilità
non facciamo assolutamente niente: invece possiamo.
La
ricerca medica ha trovato una variabile fra l'età
giovanile e la senescenza: il contenuto di proteine nel
cervello che a 70 anni risulta essere circa un quarto dell'età
dell'infanzia.
Le
ricerche da parte radionica hanno trovato che il cervello
umano viene insidiato da funghi e da virus.
Questi
funghi sono di due tipi: uno che consuma le proteine del
cervello ed un secondo che possiede un gusto particolare
per le cellule nervose, in particolare per quelle del cervello.
Dall'età
di circa 40 anni, nessuno n'è esente, quindi una
pulitura di queste presenze che non lavorano certamente
a nostro beneficio, contribuirà certamente a mantenere
più a lungo una funzionalità del nostro cervello
vicina all'ottimale, sempre che non intervengano altri tipi
di patologie.
Ah,
per quegli amanti della patologia medica che li vogliano
cercare, nei cadaveri per esempio, possono risparmiarsi
la fatica, non li troveranno, poiché questi funghi
sono attivi solamente sul piano eterico e quindi non visibili
materialmente.
Se
qualcuno si domandasse come essi possano distruggere fisicamente
il tessuto del cervello, la risposta è che il piano
eterico fornisce il campo di forze necessario al mantenimento
della struttura cellulare del corpo fisico, quindi ogni
lesione della controparte eterica di un organo fisico si
ritrova di lì a poco al suo livello fisico.
Ma
un cervello in ottimo stato fa comodo a qualsiasi età,
un cervello con problemi crea un emarginato anche alle età
più tenere.
Ora,
proprio nei primi anni, quando affrontiamo l'ABC degli apprendimenti,
c'è sempre un certo numero di bambini che esce dal
gruppo dei cosiddetti normali, tacciati o di immaturità
o di dislessia oppure di cretinismo, che sono solo vuote
definizioni.
Un
cervello, anche in età infantile, può essere
danneggiato da un virus attivo, oppure ci si potrebbe trovare
di fronte ad un caso di sub-nutrizione del cervello.
Ed
è ancora una volta la Radionica che propone un controllo
del cervello e dei suoi nutrienti, che sono i sali di Schussler
specifici per ogni zona del cervello: il midollo allungato,
il ponte, il cervelletto, il diencefalo, il cervello medio
e la corteccia cerebrale.
Penso
al caso astratto di un individuo che viene considerato condannato
senza speranza, ritardato se non peggio, e che invece avrebbe
bisogno di trovare il sistema di nutrire il suo cervello
coi sali cellulari giusti oppure di liberarlo da un virus
oppure disinfestarlo da qualche ceppo fungino.
(Diego
Melandri - Radionico-)
L' Ambulatorio Veterinario
Vaccini la riforma del mercurio
Questa
comunicazione prende spunto dalla sospensione dal commercio
di un vaccino antitifico contenente thiomersal, derivato
del mercurio in varie formulazioni, presente nei vaccini
con funzione di uccidere le cellule coltivate per la preparazione
dei vaccini.
Ultimamente
vi sono state parecchie segnalazioni riguardanti studi ed
evidenze cliniche legate sia all'impiego di vaccini e a
loro effetti collaterali anche gravi, che alla presenza
di mercurio negli eccipienti del prodotto profilattico.
Questo
decreto del 7 gennaio 2002, pubblicato interamente sulla
G.U. apre la strada coi canali ufficiali ministeriali, Commissione
Unica del Farmaco ed EMEA (Agenzia Europea per la valutazione
dei farmaci), ad una revisione nella produzione su vasta
scala di sostanze che dal punto di vista naturale, non hanno
niente di naturale, quindi non corrispondono all'immunizzazione
naturale, come si pensa, ma costituiscono, per la loro composizione,
dei farmaci chimici a tutti gli effetti.
Secondo
le indicazioni del decreto entro il 2002, dovrebbero essere
tolti dai vaccini, tutti i derivati mercuriali presenti
come conservanti, inoltre quei vaccini presenti in commercio
dovrebbero essere ritirati entro giugno 2002.
Ma
perché tanto interesse per il mercurio?
Lo
troviamo dappertutto, come inquinante ambientale, in alcuni
pesticidi, fungicidi, vernici antimuffa, termometri, batterie,
vernici, carte da parati antimuffa, nelle cere per pavimenti,
nella plastica, in cosmetica, nelle cere conservanti il
legno, nei farmaci, nelle materie plastiche d'uso quotidiano:
ad esempio nei fili interdentali, nei bastoncini di cotone
per la pulizia auricolare e nasale, negli stuzzicadenti,
nelle amalgame dentarie, negli assorbenti, in alcuni prodotto
per l'igiene delle ferite, in alcuni disinfettanti (mercurio
cromo), ecc..
Possiamo
dire di conviverci senza renderci conto della diffusione
di questo metalloide, entrato in ogni casa.
Quello
che comunque interessa è la sua presenza nei vaccini
e farmaci, non solo per uso umano, ma anche per uso veterinario,
negli animali da reddito, vaccini compresi.
Questo
pone il dubbio sulla quantità tossica di mercurio
che ricevono animali in cui si prevede un piano vaccinale
di 10-12 trattamenti nell'arco della vita produttiva.
(Francesco
Dott. Vignoli - Veterinario in Castelfranco E.)
(Il testo integrale è visibile su www.naturalmail.it
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