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Avvelenarsi convinti di no

L'ANGOLO DEL RADIONICO - a cura di Diego Melandri, radionico

Avvelenarsi convinti di no.

Sono assai diffuse, oggi molto più che anni fa, le informazioni che tendono a far riflettere le persone e ad indirizzarle verso una pratica maggiormente oculata nella gestione della propria salute, e ciò può avvenire solamente tramite l’assunzione di una determinata sostanza naturale avente una determinata proprietà.
Lo scopo di questo scritto è quello di esaminare in modo più equilibrato e meno settario quanto viene detto per informare il pubblico.
Per prima cosa vorrei parlare del caffè, che contiene in modo inequivocabile una tossina, la caffeina che tutti conoscono e quindi come tossina = veleno, si è da più parti invitati a non introdurla, rinunciandovi a favore di qualcos’altro di commercializzato e di facilmente reperibile.
Per poter fare questo, cioè riuscire a vendere il sostitutivo, la pubblicità si sofferma su un solo aspetto della bevanda proveniente dal caffè, l’aroma, che risulterebbe inalterato nel surrogato assolutamente non dannoso, ma che purtroppo è solo una sfumatura della questione globale caffè.
La domanda è: senza caffeina cosa migliora?
In effetti la caffeina è una tossina, una tossina potente, talmente potente da portare una persona ad un rapido peggioramento delle funzioni del proprio organismo, potenzialmente anche fino alla morte e come tale fu usata per mettere alla prova, pensate un po’, Pissarro il conquistador spagnolo.
Ora dovete sapere che nella tradizione degli Incas era tramandato che un dio, lo stesso a cui loro dovevano il meglio della loro cultura, un giorno sarebbe ritornato; siccome Pissarro presentava i requisiti per essere identificato come Viracocha, ne possedeva perfino la stessa barba nera, venne messo alla prova se fosse veramente un dio tramite la bevanda mortale proveniente dal caffè. Velenoso lo era veramente per gli Incas, che erano vegetariani, non per Pissarro, che essendo spagnolo era cresciuto alimentandosi anche e forse abbondantemente di prodotti di origine animale, ed infatti Pissarro bevve il caffè con effetto zero cosa che lo rese degno di essere messo al cospetto di un altro dio vivente, il loro re Ataualpa.
Infatti questa è la funzione della caffeina nella nostra dieta, cioè di aiutare il corpo nell’eliminazione delle tossine di origine animale, lo stesso vale per la teina ovviamente, cioè la tossina presente nel tè, talmente benefica per gli Inglesi, da farli dilagare in quasi tutto il mondo conosciuto a partire dal momento che il tè diventò una loro diffusa abitudine, tanto ne guadagnarono in salute e disposizione di energia.
La similitudine dice quindi caffè = caffeina = tossina = veleno, ma veleno che combatte un altro veleno. Dare credito solamente alla prima parte delle uguaglianze ha un suo filo logico, ma incompleto, che per le consuetudini alimentari delle nostre parti dà come risultato una mente poco brillante, scarsa energia, senso di peso nel cervello, fino al mal di testa, il tutto dovuto all’eccesso di tossine in circolo, e così è.
Vorrei ora passare a parlare del propoli ( o della propoli?) sostanza naturalmente prodotta negli alveari dotata di blande proprietà antibiotiche, per cui ecco le caramelle alla propoli, i dentifrici alla propoli, e quant’altro alla propoli è stato allestito dall’inventiva commerciale.
Fa solo bene, meglio che ci sia la propoli che qualche altra sostanza meno salutare, eppoi la fanno le api….
Succede che incontro due produttori di prodotti naturali biologici che stanno per introdurre in commercio tutta una serie di prodotti a base di propoli, ma deresinata, perché recenti studi hanno rivelato che la resina che permette di identificare la propoli e che la riveste, è addirittura tossica per il fegato, cosa per cui coloro che in buona fede fino ad oggi si sono fidati del nome e non del fatto, ne hanno avuto di ritorno un guaio invece di un beneficio.
Con buona pace dei foglietti illustrativi delle proprietà di questa sostanza!
Questo scritto sarebbe incompleto se lo scrivente, da esperto di energie, non dicesse qualcosa in merito alle sostanze naturali maggiormente dotate di proprietà energizzanti, e cioè la pappa reale, il ginseng e il guaranà.
Qui veramente succedono cose da non credere.
Il problema non sta nella risposta energetica di queste sostanze, che c’è, che è reale, ma dal fatto che queste sostanze operano sul piano energetico da due poli opposti e contrari, e che quindi sono soggette a variabili stagionale, vedremo quali.
Per la legge dello yin e dello yang, la pappa reale ed il guaranà stanno al polo yin dell’energia, mentre il ginseng regna incontrastato al massimo dello yang, per cui le sunnominate sostanze vanno assunte secondo precise regole, con relativi corollari.
Il ginseng va preso d’inverno, per contrastare energeticamente la stagione fredda yin, difatti produce anche calore, la pappa reale ed il guaranà danno il loro meglio in fatto di energia nella stagione calda, la pappa reale all’entrare della primavera, il guaranà meglio se proprio in estate piena, dato il suo elevato contenuto di caffeina.
Sennò cosa succede? Che il ginseng preso d’estate produrrà un bel mal di testa, che può non essere un problema, dato che mi è capitato di conoscere chi prendeva regolarmente il ginseng d’estate la mattina e un Aulin a metà giornata.
Se invece secondo la regola imposta dall’estremo equlibrio e buon senso della natura che non apprezzeremo mai abbastanza d’estate si prendesse la pappa reale o, secondo me con moderazione, il guaranà, non avremmo né il mal di testa né il tempo perso a farlo andar via.
 E i corollari? Sono il frutto della filosofia spicciola del commerciante o troppo ignorante o troppo furbo che confida nell’ignoranza del consumatore.
I corollari, stupendi, sono determinati da una filosofia spicciola della somma dei benefici in un unico prodotto.
Se il ginseng è energetico e la pappa reale è energetica, mettiamoli tutt’e due insieme, meglio due che uno solo, il piccione o il pesce che abbocca è assai numeroso, ma l’effetto è zero.
Yang e Yin non si sommano, si eliminano.
Meglio ancora, dirà il produttore per il quale troviamo difficile l’aggettivo, meglio ancora per lo stupido, che esprime soddisfazione per la mancanza di effetti collaterali del prodotto double face, cosa che invece regolarmente si produceva (a stagione sbagliata) col prodotto monoindirizzato.
Con buona pace, perché l’effetto zero darà sempre reazione zero, ma meglio un mal di testa in meno che una nozione in più, perché no?
C’è però una eccezione, l’unica esistente, che riguarda il ginseng e la volontà di un personaggio benemerito della ricerca radionica il cui nome è Mark Gallert.
Siccome dalle ricerche radioniche risultava che il ginseng è una delle poche sostanze in grado di energizzare le molecole entranti nel nostro corpo, sia acqua che cibo o aria respirata, Gallert cercò la maniera di rendere disponibile il ginseng per le necessità delle persone in qualsiasi stagione dell’anno. Ora se ad un lettore mediamente informato chiedessimo da dove viene il ginseg, tutti risponderebbero che è una pianta di cui viene utilizzata la radice, che viene coltivata nelle montagne della Corea, il che corrisponde a realtà, ma ad una realtà vincolata all’esigenza di una produzione elevata, come richiesto dal mercato, ma Gallert scoprì che il luogo di crescita naturale del ginseng è la foresta pluviale, la giungla, per cui la pianta originale non avrebbe presentato le caratteristiche di estremo yang dovute alla coltivazione in altura nelle fredde montagne coreane. Questo significa che una pianta dalle potenzialità fortemente benefiche per l’uomo come il ginseng come la natura lo ha creato, non come l’uomo l’ha costretto a diventare, tramite una informazione elaborata radionicamente, può essere utilizzato liberamente, senza alcuna preoccupazione, senza alcun effetto collaterale, senza nessuna calcolata e doverosa avvertenza, il tutto naturalmente senza moderazione.
Buone vacanze a tutti, me compreso.
(Diego Melandri Radionico)

 

 
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