Ecco la necessità da parte di Francesco di stimolare emotivamente Roberta, di tenerla continuamente in tensione, poiché i simboli sono in continuo dinamismo, in continua trasformazione. Per questa dipendenza con le fonti di stimolazioni, i simboli non sono autosufficienti e per sopravvivere hanno bisogno di associarsi con altri simboli, proprio come noi nella vita, abbiamo bisogno di datori di lavoro e di operai, della scuola che ci formi e di tante altre cose. Questi simboli convivono assieme all’interno di un sistema, la “Triade Simbolica” dove, abbiamo detto, ciascuno di questi simboli ha un ruolo ben preciso.
   Se un soggetto ha per stimolatore il simbolo del triangolo, ed io con la mia gestualità gli esprimo il simbolo triangolo ed automaticamente stimolo il suo turbamento, o se preferite il suo alimentatore cerchio, il quale fa scattare una scintilla di energia a favore del suo simbolo egemone che è la spada. Al soggetto tuttavia potrei presentare un segno gestuale che rappresenta un cerchio e un triangolo insieme, ma potrei anche stimolarlo solo con il triangolo perché dentro di me sussiste già l’alimentatore, ossia il cibo, che automaticamente va a produrre energia a favore del simbolo egemone (spada). Per fare un esempio, per andare in tensione non è necessario che Roberta mi dica di no. Il fatto stesso di essere davanti ad una bella ragazza potrebbe mandarmi già in tensione, perché automaticamente il ricettore di questa bella ragazza si mette in relazione con il mio turbamento e la triade simbolica si imposta automaticamente. La bella ragazza quindi può dire: “no, non vengo al cinema con te”, ma può anche dire nulla, picchè io già penso che non verrà mai. Sarò proprio io a porre in relazione l’alimentatore con lo stimolatore e quindi produrre energia a favore del simbolo egemone. Tanto per essere più precisi, sarà proprio il simbolo egemone, che mi farà pensare “No! Roberta non verrà mai con me”. In sintesi io uso l’alimentatore per mettermi in diretto rapporto nei confronti di Roberta.
(Simboli e simbolismi nell’ipnosi dinamica e nell’autocontrollo – Benemeglio)

EFFETTO TOSSICO DEGLI PSICOFARMACI

   Quando uno psichiatra prescrive dei farmaci ad un paziente, quest’ultimo in genere non viene informato sugli effetti collaterali della cura. Spesso al paziente non viene spiegato che l’assunzione degli psicofarmaci non è una cura, non più di quanto la prassi di ubriacarsi. Né viene spiegato ai pazienti che i farmaci che sono stati loro prescritti in molti casi provocano disfunzioni sessuali. Le informazioni che seguono sono un estratto della letteratura medica sugli psicofarmaci.

Effetti collaterali dei Tranquillanti Principali:
   Sonnolenza, visione sfuocate, bocca secca, sensibilità alla luce solare, agitazione, disfunzioni sessuali, danni oculari, discinesia tardiva (tremito incontrollabile delle estremità causato da un danno irreversibile al sistema nervoso), acatisia (incapacità di stare seduti, la quale può anche provocare psicosi indotta da farmaci).

Effetti collaterali dei Tranquillanti Secondari:
   Sonnolenza, apatia, irritabilità, mancanza di coordinazione muscolare, stanchezza, depressione, cattiva digestione (dispepsia), aumento dell’ostilità, rabbia, diminuzione degli stimoli sessuali, dipendenza.

Effetti collaterali degli Antidepressivi:
   Palpitazioni, stanchezza, sonnolenza, disfunzioni sessuali, insonnia, comportamenti suicidi, allucinazioni, comportamenti bizzarri ed aggressivi. L’eccesso è tossico per il cuore e la cura è difficoltosa. Gli antidepressivi di un gruppo particolare cioè gli inibitori della ossidasi della monamina (MAOI) possono risultare fatali se assunti assieme a prodotti lievitati e possono provocare danni al fegato, confusione, tremiti, allucinazioni, convulsioni, eruzioni cutanee agitazione ed insonnia.

   Un fatto raramente menzionato a proposito degli psicofarmaci è che gli effetti collaterali sono essi stessi una “malattia mentale”. Le denominazioni di queste malattie sono “parkinsonismo neurolettico indotto” e “sindrome neurolettica perniciosa” e la cura di entrambe prevede la somministrazione di ulteriori farmaci.
(Rochelle Macredie © 1999 Sydney NSW Australia)
E-mail: starchild@start.com.au
(Nexus ed it. N 28)

L’ANGOLO DEL RADIONICO

Cos’è l’ombra per gli esseri umani?
   Può essere qualcosa di diverso che non una conseguenza ottica?
   Qual è il significato non svelato dell’espressione: qualcuno che ci fa ombra?
   Carl Gustav Jung parla dell’importanza dell’ombra per il percorso psicologico dell’essere umano facendo sicuramente riferimento a fonti antiche e sconosciute.
Tutto ciò che riguarda la parte più nascosta di noi che non vogliamo mostrare, quelle pulsioni che la nostra mente conscia non può accettare rappresentano la nostra ombra. Essa è una componente dell’anima.
   Se viviamo in uno stato di squilibrio con la nostra ombra, allora potremmo vivere male il rapporto con noi stessi e con gli altri cadendo in stati di gran sofferenza. Inoltre lasciandosi trascinare dal vortice d’emozioni negative molto forti si corre il rischio di perdere la propria ombra.
(“L’ombra come concezione psicologica ed esoterica” Diego Melandri – Radionico)
SE VUOI CONSULTARE L'ARTICOLO COMPLETO

LA PULCE NELL’ORECCHIO

   Poniamo alla vostra attenzione questo libro:

IO SONO LIBERO IO SONO ME STESSO – LA GUIDA PER I ROBOT VERSO LA LIBERTA’
di David Icke Editore Macro Edizioni Lit. 19.500

   Siamo disponibili a discutere le vostre impressioni o quanto altro vorrete comunicarci.

Attenzione: La Moses Srl declina ogni responsabilità dell'utilizzo che viene fatto degli articoli proposti e consiglia, prima di intraprendere una qualsiasi terapia, di consultare professionisti accreditati.

infoart@naturalmail.it