Le informazioni da conoscere prima di vaccinare
i piccoli.
Ecco come procedere per evitare fastidi inutili.
I genitori che non vogliono vaccinare i loro bambini probabilmente
hanno studiato l'argomento e scoperto che le vaccinazioni
possono provocare gravi danni alla salute. Infatti è
piuttosto facile incontrare, sentire o leggere di bambini
lesi dalle vaccinazioni in modo anche molto grave.
La legge stessa ammette apertamente che questo tipo di intervento
sanitario possa causare handicap e morte.
Si tratta della legge n° 210 del 1992 che prevede un
indennizzo (portato di recente a 150 milioni) per chi muore
per una vaccinazione o una trasfusione. Può essere
significativo notare che sono gli unici interventi sanitari
per i quali la legge ammette espressamente la probabilità
che possano concludersi con la morte.
Le USL sono obbligate a informare della legge
La legge n° 210 del 1992 oltre a definire gli indennizzi
relativi alle lesioni permanenti e ai decessi dovuti a vaccinazioni
( e trasfusioni), stabilisce che le USL mettano in atto
progetti di informazione sull'uso dei vaccini, sui possibili
rischi e complicanze, prioritariamente rivolti ai genitori,
alle scuole e alle comunità in genere.
Tutte le domande dei genitori rispetto a questo diritto/dovere
di informazione per la cura del minore sono lecite e ammesse
ed è obbligo della USL rispondere: tra l'altro, la
legge prevede che tali informazioni siano fornite ai genitori
prima della vaccinazione.
I genitori devono sapere per decidere
L'Associazione per la Protezione della Salute, come altre
associazioni, consiglia ai genitori di spedire alla USL
una lettera-tipo ai sensi della legge n° 210 del 1992,
per ottenere le informazioni sulle malattie e sui vaccini
necessarie ad esprimere, o non esprimere, il proprio consenso
informato alla vaccinazione. E' evidente che, nell'attesa
di ricevere tali informazioni previste per legge, i genitori
hanno diritto di non vaccinare i figli.
La Sanità fornisce informazioni false o incomplete
Le risposte fornite dagli uffici sanitari, nella maggioranza
dei casi, sono vaghe, mai puntuali rispetto alle domande,
talvolta fuorvianti tanto da esaltare i benefici dei vaccini
e manipolare e sminuire la frequenza e la gravità
dei possibili danni.
Se i funzionari rispondessero con sincerità a tutte
le domande
dovrebbero ammettere che le malattie sono scomparse(difterite
e poliomielite) o rarissime (tetano ed epatite B), non infantili
(epatite B e tetano), non contagiose (tetano).
A volte i funzionari sanitari rispondono dicendo che i dati
e le informazioni richieste non sono loro disponbili e rimandano
ad altre istituzioni sanitarie o al Ministero non ottemperando
a quanto indicato nella legge che attribuisce espressamente
alle USL questo dovere informativo.
Le domande a cui la USL normalmente evita di rispondere
sono soprattutto quelle relative alle sostanze tossiche
presenti nei vaccini, quelle sulla possibilità di
danni a medio e lungo termine.
Le risposte della USL sono fornite spesso in termini autoritari,
fissando tempi molto ristretti e modalità spersonalizzate,
che non tengono conto della situazione particolare del bambino
e della sua famiglia.
I genitori hanno il diritto di proteggere la salute dei
bambini
Di fronte alle richieste di garanzie i medici delle USL
concludono quasi sempre rinnovando il loro sollecito alle
vaccinazioni, dimostrando di non aver compreso che i genitori
intendono tutelare documentatamene la salute dei loro piccoli,
fintanto che non ricevono un'informazione corretta e completa.
Nessuno ha mai ricevuto garanzie sicure sull'affidabilità
di questi preparati, mai sperimentati in maniera scientificamente
accettabile; gli stessi medici che eseguono le vaccinazioni
si rifiutano di sottoscrivere qualunque dichiarazione di
assunzione di responsabilità personale in caso di
danni causati dalla vaccinazione.
E' diritto dei genitori non vaccinare i figli
Dopo la prima lettera di risposta dell'istituzione sanitaria,
la famiglia (generalmente assistita da un'associazione di
genitori) chiede di ottenere risposta alle proprie richieste
di informazioni, ribattendo eventuali informazioni e dati
falsi o imprecisi.
Fino a quando la USL non è in grado di dare tutte
le spiegazioni richieste e necessarie ai genitori per dare
il loro consenso informato, essi non presenteranno i propri
figli per la vaccinazione.
Chi non vaccina paga una multa di 166.000 lire
Il risultato di tutta questa strategia messa in atto dalla
famiglia è quello che alla fine la USL non può
fare altro che prendere atto della semplice inosservanza
della legge, che prevede espressamente per chi non ottempera
una semplice contravvenzione di 166.000 lire.
Si può aggiungere tuttavia che la risposta più
coerente alla multa è quella di presentare un ricorso
(molto semplice da scrivere) perché non si sono ricevute
le informazioni richieste, in quanto prima di dare la multa
vanno fornite le informazioni richieste, come stabilito
dalla legge.