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Omeopatia
Forza vitale e autoconservazione (parte 2°)
L'ANGOLO DEL RADIONICO - a cura di Diego Melandri, radionico
Forza vitale e autoconservazione (parte 2°)
Il primo passo per procedere ad una corretta
definizione di Omeopatia è rendersi conto che qualsiasi
definizione di un sistema che operi sull'uomo deve partire
dall'analisi e comprensione della concezione che questo ha
dell'uomo stesso e della vita.
Per fare ciò l’unico procedimento che mi sembra
sensato è quello di far riferimento ai testi di H.
ed a quelli di K., che ne fu appassionato e fedele seguace,
nonché autore di opere fondamentali, che permisero
all’Omeopatia di crescere e migliorarsi rimanendo fedele
a se stessa. H. e K., avevamo aperto le porte ad un nuovo
modo di concepire l’uomo che fino ad allora, come anche
oggi, non era per nulla proprio della mentalità occidentale
e tanto meno del positivismo scientifico che ne deriva.
Il primo principio fondamentale dell'Omeopatia
è che l'organismo umano è governato dalla Forza
Vitale.
H. dall’Organon:
§9: «Nello stato di salute dell’uomo la forza
vitale, vivificatrice e misteriosa, domina in modo assoluto
e dinamico (=autocrazia) il corpo materiale (=organismo) e
tiene tutte le sue parti in meravigliosa vita armonica di
sensi ed attività, in modo che il nostro intelletto
ragionevole si possa servire liberamente di questo strumento
sano e vitale per gli scopi superiori della nostra esistenza.»
§10:«L’organismo materiale, considerato senza
forza vitale, è incapace di alcuna sensazione, di alcuna
attività e di autoconservazione. Unicamente l’essenza
immateriale - principio vitale, forza vitale - conferisce
all’organismo materiale, nello stato di salute e di
malattia, tutte le sensazioni e determina le sue funzioni
vitali.»
Quindi:
la forza vitale determina le funzioni vitali nell’organismo,
sia in salute che in malattia, con lo scopo di autoconservarsi
(o meglio di autoconservare la salute dell’insieme spirito/mente/corpo).
Il concetto di Forza/Energia Vitale e quello di autoconservazione
sono importantissimi in Omeopatia e sono, al contrario, notevolmente,
se non quasi totalmente, negati dall'Allopatia, sia nella
fase teorica che in quella pratica, infatti ogni azione allopatica
va proprio contro questa volontà autoconservatrice
dell’organismo.
Nell'essere umano, secondo l'Omeopatia, ogni funzione, attività,
sfogo, reazione, ecc. è determinata dalla volontà
della Forza Vitale di autoconservare l'organismo che presiede,
e se stessa. Precisiamo che il principio di autoconservazione
non ha nulla a che vedere con il sistema immunitario che è
solo uno dei tanti strumenti che la Forza Vitale utilizza.
§12.«Unica la forza vitale morbosamente perturbata
provoca le malattie, in modo che le manifestazioni di malattia
percepibili dai nostri sensi, come pure tutte le alterazioni
interne, esprimono la perturbazione totale morbosa del principio
dinamico interno e rappresentano tutta la malattia.»
Quindi l'organismo umano è governato da un'intelligenza
energetica che dà luogo alla vita, e cioè ad
attività energetiche che stimolano funzioni fisiologiche,
con il preciso obiettivo di mantenere la salute. La salute
non è altro che un equilibrio dinamico fra le varie
forze energetiche e le rispettive attività fisiologiche,
un equilibrio che si fonda sulla conoscenza, e quindi sulle
informazioni, per attuare le varie azioni di compensazione,
rispetto ad aggressioni energetiche o materiali esterne o
a energie interne mal gestite dalla volontà spirituale/emozionale/mentale
dell'individuo.
Quindi il mantenimento della salute è esclusivamente
una questione di informazioni a disposizione dell'organismo,
o meglio a disposizione della Forza Vitale che lo governa
e che gli conferisce la vita.
Una delle differenze che metto in evidenza ogni volta, per
chiarire cosa vuol dire fare Omeopatia, è che l'Omeopatia
ritiene che l'organismo umano sia intelligente e che ogni
sua azione/reazione abbia un senso e una motivazione, e che
il nostro compito sia avvantaggiarlo, aiutarlo affinché
raggiunga il suo obiettivo. Questo aiuto viene fornito attraverso
delle informazioni (rimedi omeopatici), non imposizioni, che
siano attinenti all'azione che la Forza Vitale sta compiendo.
La spinta auto conservatrice della forza vitale la porterà
ad utilizzare solo le informazioni pertinenti all'obiettivo
che essa vuole raggiungere.
L'Allopatia invece vuole sostituirsi all'organismo. presuntuosa
di poter conoscere cause che non prende nemmeno in considerazione
e attività fisiologiche di cui ha una limitata conoscenza.Nel
farlo si impone chimicamente e fisicamente sul corpo, blocca
le manifestazioni esterne, impedisce le reazioni dell'organismo
che ritiene fuori dalla normalità. Tutto questo inquinando
l’organismo, per sua stessa ammissione, e generando
effetti collaterali che si sommano alle conseguenze della
soppressione delle funzioni vitali che avevano come scopo
quello di ristabilire la salute.
L'Allopatia, se non nella teoria sicuramente nella pratica,
considera l'organismo umano stupido o incapace, senza una
propria intelligenza, perché tutte le sue reazioni
sono considerate un problema da risolvere, perché anormali
rispetto alla condizione di normalità presa come riferimento.
L’Allopatia non considera che è assolutamente
logico che un organismo sottoposto ad aggressioni o azioni
anormali si comporti in modo anormale, appunto per compensare
ciò che lo mette in pericolo. Essa evidenzia una visione
statica della normalità e quindi della vita, una visione
irrealistica. La vita è dinamismo, per cui non esiste
un momento statico normale, ma esiste solamente un'azione
dinamica normale, atta a mantenere un equilibrio, ed è
da considerare normale o meno solo in relazione all'ambiente
(in senso molto ampio) in cui questo equilibrio viene cercato
e mantenuto. Esempio: un equilibrio fisiologico/mentale/emotivo,
che permette la vita a una determinata latitudine e in determinate
condizioni ambientali, potrebbe essere letale se si mantenesse
tale anche in un ambiente notevolmente differente.
Non sono conciliabili le due visioni dell’uomo dell’Allopatia
e dell’Omeopatia.
Basti pensare al fatto che l’Allopatia divide l’uomo
in apparati e li valuta solo dal punto di vista fisico, senza
relazionare l’attività di un apparato in funzione
dei problemi degli altri apparati, se non di fronte a macroscopici
segni fisiologici.
Questo perché la concezione che ha dell’organismo
umano è quella di un insieme di parti, meccanismi,
senza alcun spirito di autoconservazione, e che appena escono
dalla normalità evidenziano solo un problema da sistemare
o da far sparire. Meccanismi che divengono difettosi, che
si rompono, per ragioni quasi sempre esterne, casuali, spesso
misteriose. Per esempio il semplice fatto che l’Allopatia
divida lo studio della mente da quello del corpo è
insostenibile per la filosofia omeopatica. L’omeopatia
si occupa del “terreno”, e il “terreno”
è uno. H. diceva che la Forza Vitale era composta da
diversi tipi di energie, e di questo troviamo conferma nella
fisiologia energetica cinese. Tutti questi principi riguardanti
la Forza Vitale si ritrovano interamente nella Energetica
dei Sistemi Viventi, che chiama questa energia il QI o Ch’i,
presente in forme e quantità diverse nei vari esseri
viventi. Nell’uomo quest’energia dà origine
a tanti tipi di energie, ognuna con particolari caratteristiche
e competenze.
Le diverse energie condizionano e guidano ogni aspetto fisiologico
e quindi materiale. L’energia si esprime attraverso
una struttura/materia. Di conseguenza l’immagine di
un paziente è prima di tutto il suo quadro energetico
che è sempre a carattere dinamico. Comprendere il dinamismo
energetico permette di fare previsioni più precise
e più complete e di avere una comprensione sia del
parziale che del totale di quello che sta accadendo. Gli aspetti
materiali non possono dare quella indicazione chiara e precisa
della direzione che l’organismo sta prendendo. Individuare
la situazione materiale dando un quadro parziale e statico
di ciò che sta avvenendo non chiarisce oltre ogni dubbio
la direzione del vettore salute, che è l’insieme
di quei vettori energetici che puntano al riequilibrio generale
dell’organismo.
Di fatto tutte le manifestazioni fisiologiche
che vengono considerate malattie da parte dell'Allopatia,
per l'Omeopatia sono solo funzioni vitali dell'organismo volute
e cercate dalla Forza Vitale con lo scopo di autoconservarsi,
nel modo migliore che le sia possibile.
Il modo migliore che le è possibile è determinato
dalla qualità e dalla quantità delle informazioni
che ha a disposizione.
Queste informazioni risiedono in parte nella struttura del
DNA, quindi nella struttura ereditaria/genetica che sappiamo
tutti essere un enorme magazzino di informazioni sulle quali
l'organismo basa il suo funzionamento. Quello che non si sa,
o che forse non è chiaro, è il fatto che tali
informazioni vengono lette, utilizzate ed alterate da varie
forze, prima fra tutte la Forza Vitale.
La totalità dell'informazioni a disposizione della
Forza Vitale rappresentano quello che H. chiamava “terreno”.
H. sosteneva che il “terreno” è tutto e
la malattia niente. Per dirla più precisamente, il
terreno non è altro che l’insieme di tutte le
informazioni che generano le varie caratteristiche fisiologiche
dell’organismo, e tutte quelle relative all’aspetto
energetico dinamico, che sono le più importanti. Un
terreno sano non farà mai crescere piante malate.
K.:«È ben noto che alcune persone sono suscettibili
a una malattia, altre a un'altra. Se in una certa regione
si diffonde un'epidemia, solo alcuni si ammalano. Perché
solo alcuni, mentre altri restano immuni? Queste domande
trovano risposta nelle dottrine dell'Omeopatia. Bisogna tener
conto delle idiosincrasie individuali.
Molti medici perdono il loro tempo alla
ricerca di che cosa faccia ammalare i loro pazienti. L'uomo
malato si ammalerà in qualsiasi circostanza, mentre
l'uomo sano potrà vivere anche in un lazzaretto.»
La Forza Vitale agisce per correggere gli errori presenti
nell’organismo, cioè nel “terreno”,
in ogni sua parte, ma non sempre ha le informazioni che le
servono per fare le giuste correzioni, quindi è costretta
a compensare generando funzioni vitali alterate rispetto alla
normalità. A volte queste compensazioni sono efficaci
e a volte non lo sono. Tale atto di compensazione, che possiamo
considerare una vera e propria reazione, avviene anche quando
essa viene aggredita da energie esterne, o quando la volontà
dell'individuo, che può prevalere sulla Forza Vitale
in alcuni frangenti, compie azioni interiori e/o esteriori
auto distruttive o auto intossicanti.
Tralasceremo qui l’esposizione di tutte le regole che
possono chiarire come un comportamento possa essere positivo
o negativo per l'essere umano.
Queste regole sono codificate chiaramente nella Energetica
dei Sistemi Viventi, e ancora più precisamente per
quanto riguarda l'aspetto energetico/fisiologico, nella Fisiologia
Energetiche Cinese.
H.:« …non sappiamo neanche
quali, fra i sintomi, siano dovuti all’azione primaria
della malattia, e quali invece provengano dalle reazioni che
la Forza Vitale impiega come auto difesa… »
«Questi sforzi (curativi, della Natura) sono proprio
la malattia stessa, e la Forza Vitale morbosamente aggredita
è l’origine della malattia che si manifesta!»
Tratto da: - ForzaVitale e Omeopatia, viaggio nel mistero
della vita - prof. Ferdinando Meconi -Ed.fr.Palombi .
72
« …[parla delle “malattie”
croniche] l'energia automatica della forza vitale, designata
alla conservazione della vita, può farvi solo resistenza
imperfetta ed inefficace sia al loro inizio sia durante il
loro sviluppo…. La forza vitale, incapace di estinguerle
con le proprie forze, impotente ad impedire il loro sviluppo,
deve lasciarsi da loro indisporre sempre più fino alla
distruzione completa dell'organismo.»
Il concetto di malattia è interpretato
in modo opposto dalle due filosofie.
Per la medicina tradizionale la malattia
è da combattere, invece per l’Omeopatia la malattia
è solo un tentativo del corpo di risolvere un problema
che risiede ad un livello non materiale.
§148.«La malattia naturale non si deve mai considerare
come una qualche materia dannosa, avente sede nell’interno
dell’organismo o esternamente ad esso, ma come l’effetto
di una potenza immateriale, nemica, che disturba, come con
una specie di contagio, il principio vitale, dominante misterioso
in tutto l’organismo, nelle sue funzioni istintive,
e che, quale spirito, maligno, tormenta e costringe a generare,
nel corso della vita, certi mali e disordini, che si chiamano
(sintomi) malattie.».
La visione dell’uomo che si delinea da queste affermazioni
non è semplicemente olistica. Il punto più importante
è il ruolo che viene assegnato alla Forza Vitale, vera
essenza energetica presente nell’organismo a cui dà
vita e che governa, con un preciso scopo. Ogni azione che
viene compiuta sull’organismo umano dovrebbe essere
valutata anche e soprattutto in funzione di quale effetto
produce sulla Forza Vitale.
(Marcello Mosconi - Omeopata in Mirandola (MO) -)
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