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SE DAL PUNTO DI VISTA LAICO…….Se dal punto di vista laico l’uomo è l’apparizione più perfetta dell’evoluzione e se dal punto di vista religioso sempre l’uomo è nella natura un principe e tutti i regni (vegetale, minerale, animale) sono ai suoi ordini, è del tutto naturale che esso cerchi di individuare tutte le possibilità a lui accessibili, tali che lo possano avvicinare a vivere questa vita come un re, conformemente alle promesse, tra l’altro non marinaresche, ma divine!Così l’uomo ha provveduto ad alleviare la propria fatica, giustamente; se facciamo mente a come venivano gestiti certi lavori una o due generazioni prima della nostra, la minore fatica, sostituita dalle macchine, è evidente. Tuttavia, per come si sente l’uomo tipo odierno, non c’è stato progresso rispetto al come l’uomo si sentiva una o qualche generazione indietro.Tralascio perché non è qui la sede, la cattiva distribuzione della ricchezza sulla terra, nord rispetto al sud e civiltà occidentale rispetto alle altre, prendiamo in considerazione per questo confronto solamente un occidentale civilizzato della fascia nord del mondo. Socrate e Sant’Agostino incitavano i loro estimatori e seguaci a conoscere se stessi, il loro saggio invito secolare, più che bi-millenario per il greco Socrate, sembra non aver prodotto bene quanto avrebbe dovuto. La saggezza dei due personaggi citati consiste perlomeno nella evidente capacità di aver formulato certe frasi semplici ma di grande efficacia, tali da rimanere incise nella memoria di una infinità di studenti, sembrano essere diventate dopo tanto tempo una semplice nota di colore e basta. Emerge un primo principio: che non basta affermare qualcosa di fondamentalmente giusto, ma bisogna personalmente testimoniarlo ed anche impegnarsi a prendere a braccetto qualcun altro per farlo realmente progredire. Rimanere sui propri progressi non è veramente evolutivo, ci vuole qualcosa di più; i grandi saggi sembrano aver avuto estrema fiducia nelle capacità dei loro ragionamenti logici e sottili, capaci di evidenziare le idee che guidano il mondo e la realtà umana fino alla scoperta nell’interiore di una realtà divina in Sant’Agostino. Ma quali furono o quali sono ancora le condizioni non casuali per far sì che un personaggio si tolga dal mucchio e si distingua? Il saperlo non garantisce di diventare un Socrate, ma talune componenti avranno aiutato a creare il personaggio immortale, o per uscire in modo netto dal gregge, o per poter dare uno sguardo fuori dalla palude in modo da poter godere di una visione più completa del tutto. La nostra società si premura per bene di tenerci “normalizzati” cioè tutti immersi nello stesso ambiente, tutti forniti della medesima cultura, con le stesse curiosità (possibilmente futili e nozionistiche), tutti con la stessa quantità di energia a disposizione a causa sia degli stessi cibi consumati, sia delle stesse emozioni vissute o subite. Se di fatto non può esistere più un normalizzatore identificabile come persona singola, in realtà molte strutture sia economiche che politiche possono essere considerate normalizzatrici del mondo. Queste strutture molto forti, con grandi capitali in gioco, cercano di cautelarsi nella propria continuità di gestione e possibilmente di perpetuare nel tempo la propria egemonia evitando i sussulti e le contestazioni importanti, siano esse manifestate in scritti o in azioni. C’è un mito antichissimo che rappresenta questa situazione: quello di Prometeo. Egli aveva ceduto agli umani il fuoco, fino ad allora esclusiva degli dei, un mezzo importante,base fondamentale per sviluppi tecnologici e pratici quali la possibilità di riscaldarsi, quella di poter cuocere i cibi e quella di poter fondere e lavorare i metalli. La condanna degli dei superiori fu sostanzialmente quella di non avere più la libertà di movimento (corrispondente del resto allo stato di malattia) e in aggiunta quella di doversi preoccupare di un organo fondamentale che gli veniva quotidianamente stressato (altro parallelo frequente con la condizione umana, che prima di arrivare allo stadio degenerativo vede uno stato di stress a carico di uno stesso organo lunghissima). Prometeo sfida un potere a lui superiore lasciando sfuggire all’esterno di un circolo ristretto una importante informazione. Tutte le informazioni lasciate libere possiedono la stessa proprietà: quella di essere inarrestabili, è sempre stato e sempre sarà allo stesso modo. Gli dei colpiscono Prometeo più per il dispetto dovuto all’inarrestabilità che non per il valore del fuoco, e agiscono operando sull’elemento che i dominanti normalizzatori possiedono in abbondanza, il tempo. Bloccare il responsabile nella speranza che poi occorresse il massimo del tempo agli umani per capire ed utilizzare a pieno valore il fuoco, e così è stato, probabilmente. Da sempre la contesa si svolge in questi termini nella storia dell’evoluzione umana: informazioni “chiuse” che qualcuno “libera”, con l’accompagnamento di derisione e negazione di validità delle nuove informazioni per limitare risultati pericolosi alla luce di una sedicente precedente normalità. Per quanto la gestione della “normalità” disponga sempre di mezzi potenti, non meraviglia poi che ne venga adoperato in sostanza solamente uno: cercare di impedire al maggior numero di persone di trarre logiche conseguenze intorbidendo le acque, diffondendo malamente i dati. Semplice, ma sono sempre le idee semplici a sortire i migliori effetti. Lasciando in disparte i miti e i semidei castigati, non va dimenticato che l’essere umano è intelligente , il che può far scaturire senza sforzo in un determinato uomo, dotato, carico di curiosità e diciamo pure fortunato, una idea geniale, forse evolutiva. Il fattore basilare primario è solamente la scintilla dell’idea, la convinzione che un approccio differente possa funzionare; l’attuazione, la tecnologia, sono un problema di seconda battuta, ma come sappiamo, inarrestabile. Poco importa se l’uomo ha costruito l’aereo quattrocento anni dopo che Leonardo ha pensato a questa possibilità, a consolazione dei contemporanei ci aiuta credere che oggi per la concretizzazione occorrerebbe molto meno tempo: oggi la velocità di diffusione di una informazione è ipersviluppata rispetto a secoli fa. La semplicità dell’idea del volo in Leonardo consisteva nel considerare che la resistenza dell’aria gestita a una certa velocità e con una certa angolazione d’impatto potesse reggere e spostare in aria un oggetto di una determinata forma e peso da un punto di partenza ad un altro di arrivo. Gli sviluppi della fisica statica, della motoristica, della matematica e di quant’altro sia occorso, oltre al coraggio umano, a far volare un aereo sono stati solo momenti successivi alla prima scintilla. Possiamo enunciare un altro postulato: che una idea può essere giusta anche prima che la matematica riesca a svilupparne e risolverne la formula o prima che un qualche strumento di misurazione assoluto ed imparziale ne confermi i risultati. E’ una costante che il poter scientifico imperante che dovrebbe sancire la validità di una idea innovativa, la più parte delle volte non possieda strumenti di misurazione adatti, e quindi si rendono necessari moltissimi anni per aspettare nuove tecnologie che ne siano capaci. Facciamo l’esempio della Radiestesia, praticata da millenni, che nella sua capacità di trovare l’acqua sotterranea viene detta Rabdomanzia, misconosciuta, attuata con mezzi estremamente semplici come una forchetta di ramo d’albero, ha trovato una sua conferma strumentale solo da pochi decenni con gli strumenti realizzati e perfezionati dall’Ing. Hartmann e soci. |
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