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Esoterismo minimo: le piccole entità

L'ANGOLO DEL RADIONICO - a cura di Diego Melandri, radionico

ESOTERISMO MINIMO: LE PICCOLE ENTITA’

Nei fenomeni energetici che sostanzialmente conosciamo poco, ma che siamo capaci di avvertire nella loro azione pur essendo qualcosa che non si può vedere, adoperiamo troppo spesso la parola “entità”, la quale non è capace di rendere l’idea delle immense differenze che esistono fra di esse. Esse si differenziano come dimensione e capacità di coinvolgimento come il bruscolino di sabbia e il macigno.
   Qui voglio trattare delle più piccole che sia possibile incontrare, che possiamo chiamare solamente “piccole entità”, piccole ma non innocue. Anche nella natura manifestata del regno animale esistono delle realtà minuscole ma capaci di dimostrare con grande evidenza la loro presenza, come ad esempio la zanzara, che pur essendo qualche miliardo di volte più piccola di un essere umano riesce a coglierne totalmente la sua attenzione lasciando anche un ricordino pruriginoso.
   Le piccole entità sono realtà energetiche incomplete, alla ricerca di ulteriore energia per riuscire a completare la loro evoluzione fino a potersi manifestare in qualcosa di determinato e concreto. La fame di energia che hanno la esercitano di continuo tramite la loro proprietà di riuscire ad attaccarsi ad una realtà energetica vivente nello stesso modo in cui i pezzetti di carta si attaccano alla bachelite sfregata, il loro è proprio un fenomeno di elettricità statica elementare. Queste piccole strutture energetiche sono presenti fra gli uomini, le hanno gli animali, esistono in mezzo alla natura vegetale, ma non sono presenti nell’acqua. Esse appartengono quindi ad un processo evolutivo ancora tutto da sviluppare, ma appartenente solamente alla terra o all’aria. La loro “adesione” elettrostatica è nello stesso momento la loro forza, perché sono capaci di aggregarsi ad un organismo vivente con estrema facilità, ma è anche la loro debolezza, perché sono capaci di rimanere solamente alla superficie esterna di un corpo vivente, quindi facilmente amovibili, vedremo come.
   Noi avvertiamo la loro presenza in modi che non avremmo mai sospettato prima: un prurito improvviso, dove dobbiamo lasciare libera una mano e grattarci, una fitta malevola ed istantanea sono le segnalazioni più frequenti della loro presenza.
   Anche il cane che si gratta all’improvviso ed energicamente può darsi che non abbia affatto le pulci, come l’umano che si gratta non è detto che sia per sporcizia.
   Queste entità piccolissime creano anche altre sensazioni, ad esempio qualora esse siano attaccate in numero elevato in una determinata zona del nostro corpo sono capaci di comunicare un senso di oppressione, un gravame senza spiegazione, ma la loro somma velenosità è espressa dal mal di denti. Quando avvertiamo un mal di denti atroce ed improvviso, spesso anche in un dente non cariato, o addirittura devitalizzato in precedenza dal dentista, siamo autorizzati a pensare ad una di queste entità, essendo la guancia o la bocca una parte della superficie esterna del nostro corpo. Siccome queste piccole entità presenti ovunque, là dove incontriamo moltitudini umane abbiamo più probabilità di portarcene a casa un buon numero. La folla comporta problemi di sovrabbondanza di piccole entità, dal loro punto di vista una vera bazza.

   Il “dopo folla” dovrebbe essere un momento cui dedicare una maggiore attenzione: le piccole entità le avremo attaccate alla nostra pelle, ma nell’impossibilità di arrivare alla pelle, quando siamo maggiormente vestiti per via della stagione, saranno attaccate anche ai nostri indumenti.
   Non tutte le persone soffrono la folla nello stesso modo, alcune la rifuggono, certune evitano persino di andare nei supermercati, certe altre invece si immergono nella folla con grande disinvoltura; coloro che la evitano forse non soffrono di una qualche forma di fobia mentale, ma mettono in atto istintivamente una difesa contro le troppe piccole entità che diventerebbero loro coabitanti non invitate.
   La doccia è un ottimo sistema per liberarci dalle piccole entità che abbiamo attaccate alla superficie del nostro corpo, ma in questo caso bisognerebbe aver cura di sottoporre al getto d’acqua anche la testa, per evitare di lasciare libero un luogo dove ancora possano rimanere. Questo è più facile per gli uomini, meno vincolati delle donne ad una estetica della capigliatura, quindi la cuffia impermeabile risulta assai gradita alle piccole entità, che vedono evitata all’ultimo momento l’eventualità di finire tutte nello scarico.
   Anche i nostri vestiti avrebbero bisogno di una ripulitura, che ovviamente avviene periodicamente coi lavaggi per mantenerli puliti, ma una ripulitura dalle eventuali piccole entità si effettua semplicemente mettendoli all’aria: le entità di cui parliamo perdono l’aggancio elettrostatico e vengono facilmente condotte via dal movimento dell’aria. Il vento, che è la manifestazione più frequente dell’energia dell’aria, è appunto un altro mezzo per liberarsi delle piccole entità. Noi abbiamo un po’ perso la disinvoltura a stare nel vento, per noi rappresenta quasi un elemento avverso, ma qui esponiamo la sua parte vantaggiosa, quella di ridurre le piccole entità che possiamo avere in carico.
   Un’altra energia è capace di liberarci delle piccole entità, essa funziona come il detersivo per il bucato, o meglio come la componente tensioattiva nello stanare lo sporco del bucato, crea un ambiente invivibile, stana l’importuno dalle trame dei tessuti e lo invita a cercarsi un altro ambiente: la Luce Bianca.
   Proprio come lo sporco, le piccole entità che si distaccano da noi o dai nostri vestiti si “diluiscono” nell’ambiente per andare a ricollocarsi dove la casualità vorrà proporre loro un’altra possibilità.
   Quando ancora le donne erano le regine della casa, era assai frequente vedere ogni mattina le lenzuola nelle quali gli abitanti della casa avevano dormito avvolti, a penzoloni fuori dalle finestre delle camere da letto per qualche tempo, prima di rimettere a posto la stanza. Si tratta di una abitudine tramandata che aveva un suo fondamento non necessariamente consapevole, ma consequenziale nella logica della esistenza delle piccole entità. Se un abitante della casa ha portato con sé una qualche piccola entità di troppo, non necessariamente questa o queste devono rimanere nella stessa casa o nelle stesse coltri un giorno in più.
   La Luce Bianca risulta davvero il ripulitore assoluto dalle piccole entità, che scappano via immediatamente per andare a raggiungere l’elemento al quale appartengono, la terra o l’aria. Le persone sufficientemente sensibili, sottoposte al trattamento completo di ripulitura dalle piccole entità tramite la Luce Bianca, che inizia dalla sommità della testa per arrivare fino alla punta dei piedi, sono capaci di avvertire in modo chiaro verso quale direzione le piccole entità si allontanano: quelle che appartengono all’ evoluzione del cielo lasciano una sensazione di alleggerimento verso l’alto, mentre le Entità che fanno parte della evoluzione legata alla Terra comunicano una sensazione d’ alleggerimento progressivo delle gambe verso il basso.
   La stagione in cui abbiamo maggior possibilità di stare all’aria aperta, di prendere il sole e di fare magari bagni di mare e frequenti docce, vede nella facile liberazione delle piccole entità un componente importante della nostra sensazione di maggior benessere. Viceversa, nella stagione in cui siamo costretti a coprirci di indumenti, e che purtroppo coincide coi momenti della nostra salute più delicati, dovremmo aver maggior cura di liberare la superficie del nostro corpo ed anche i nostri indumenti dalle piccole entità che possono contribuire, con la loro presenza, sia ad aggravare certuni sintomi spiacevoli, sia a confondere il quadro reale del nostro stato con richiami strani ed a volte veramente incomprensibili, per non dire scomodi.

 

 
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